Con spirito indagatore e in nome di una “consapevolezza diffusa” di cui ogni essereumano fa parte, Prani e Porter si avventurano nella concretezza dei cibi e delle città, intese come schemi viventi.
Il diario di Prani a NY è un amorevole dialogo costellato di risposte dai volti più diversi. La ricerca della genuinità in ciò che mangiano porterà alla scoperta di altrettante verità nascoste su veleni abitualmente posti o nascosti in evidenza, a cui non si fa caso.
Gli ultimi dialoghi, sempre più “purificati”, porteranno entrambe nella metafisica delle differenze tra visioni spirituali, permettendo loro di osservare le percezioni avute sia in rapporto a queste che come indizi di un’indagine “finale” che non è tale, ma si svolge in un continuo dialogo tra realtà e psiche umana che la delinea.
Quanti livelli ha un’indagine? La protagonista, che tutti chiamano Prani, inizia da piccola a leggere libri gialli e continua da “grande” a osservare ogni fenomeno del reale con l’occhio di chi cerca una verità nascosta. La verità completa per lei è fatta di vari ingredienti da riunire come in una sfuggente ricetta ideale. Così indaga su quelli che costituiscono la sua realtà: la qualità del cibo, i fili spirituali per il suo personale tappeto volante, le percezioni. Queste divengono sincroniche e si trasformano in un diario-dialogo con la città, quando il passato, lasciato indietro sulla scia dell’aereo che l’ha portata a New York, cessa di interferire. Tra i tulipani dell’Oregon ha poi inizio una nuova vita, conosce la sua amica di penna Porter, proprietaria di un caffè biologico, e i personaggi che le ruotano attorno: il magico zoccolaio Vincent, le fedelissime cameriere Jasmine & Jeanette. Lei e Porter hanno appena iniziato la ricerca della nuova ricetta, quando irrompe nella quotidianità il lascito di tre miniere. Le due amiche partono per esplorarle, mentre un’auto nera si affaccia tra le strade nebbiose che dovranno percorrere. Prani, sicura sia un’auto assassina, si premunisce per un viaggio che le porta in un ambiente inatteso, ricco di scoperte ma anche di pericoli più o meno reali. Prani riesce, anche grazie al diario di NY, a prevenirli, Porter invece incontra l’amore. Uscite dalle miniere Porter però non potrà ricordare niente, pur avendone un lascito tangibile. Dopo molti nuovi piatti biologici, le due amiche si concederanno una lunga vacanza all’altro capo del paese, tra bellezze che portano l’impronta austera dei capi indiani e dei coloni. L’ultimo giorno sarà risolutivo: Prani scoprirà l’ineffabile ricetta e un prezioso tassello nella sua ricerca personale, mentre un affascinante giovanotto incontrato anni prima entrerà nella hall del B&B che le vede di partenza, portando risposte rimaste in sospeso e una nuova, grande, domanda.